
Gentile Michele,
ho letto subito i suoi Pomeriggi perduti, per poi rileggerli a freddo a distanza di un po’ di tempo. L’ho trovato un libro molto solido e coeso, pervaso da un ritmo uniforme, senza cedimenti, dalla prima all’ultima poesia. Non una raccolta, ma un viaggio di cui ogni poesia è una tappa. (Trovo che chi scrive anche romanzi e racconti abbia spesso una marcia in più anche nella strutturazione di un libro di poesia, in cui personalmente cerco sempre una storia, un leitmotiv, una coerenza narrativa, la resistenza del maratoneta della parola).
Anche la lingua mi ha molto convinta, per la sua cifra personale, che la rende distinguibile tra molti (cosa ormai rara). Il verso è teso, asciutto, efficace, senza autocompiacimento o sentimentalismi, anche nel dolore o nella solitudine, e senza artifici e sfoggi di letterarietà eccessiva.
A tratti, là dove getta uno sguardo al futuro ha il sapore indistinto di un presagio, altre volte il retrogusto amaro della nostalgia, ma l’occhio torna sempre lucido e obiettivo sul presente.
Ho trovato molto efficace – a volte, positivamente, spiazzante – il continuo passaggio dalla riflessione filosofica agli oggetti quotidiani, e dall’esperienza individuale ai fatti di cronaca.
Queste le mie prime, semplici impressioni a caldo.
Sarei molto felice di poter ospitare la sua opera nella collana di poesia italiana. Come avrà visto siamo molto selettivi e le nostre scelte sono improntate esclusivamente alla valutazione dell’autentica letterarietà dell’opera.
Chiara De Luca
Edizioni Kolibris
In bocca al lupo per le vendite! 🙂
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