Una giornata di Ivan Negrisovič

N I G R I C A N T E

Dopo aver bevuto un paio di birre a gradazione crescente servite da una cameriera mingherlina e risoluta, Ivan si diresse verso casa, la solita dal 1978, quella con l’invidiabile panorama sull’orizzonte del tropico urbanistico, per affrontare una delle sue notti assurde, superando un black out elettrico che gli aveva offerto l’opportunità di fantasticare su un salvifico ritorno a stili di vita medievali, un terremoto sussultorio confuso con un giramento di testa causato dai postumi birrosi e che l’aveva lasciato del tutto indifferente, e schiacciando sulla parete color rosso mattone della sua stanza, con la mano violenta della legge umana e non senza una certa dose di sadica soddisfazione, una zanzara dedita alla prostituzione notturna e pregna del suo sangue appena prelevato da entrambi i piedi rimasti scoperti a causa del caldo anomalo di un ottobre avido di autunno. Le notizie notturne di Rai News 24 lo cullarono verso il secondo…

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