Speakers’ Corner

Quelli che non si raccontano
ai quattro angoli dell’umanità
come navi fraintese
sotto cieli sinceri
salpano ostentando la muta fede
dei condannati al marchio di fuoco.

Non proveranno a spiegare
quel che la mancanza di fantasia
nega ai moribondi della mente,
conservano parole e immagini
per futuri occhi da punire
nati già velati per eredità.
Si mettono da parte
senza odiare, negli angoli calmi
della corrente sbronza
che illustra pagine al buio

vincenti a loro insaputa,
aspettando l’ora giusta
per dimenticare.

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“Don’t Speak”, No Doubt

Ius soli

Tu sei la terra che abiti!
perché questa terra ha imparato
ad abitare in te,
lentamente come allora, serva libera
di infime culturae
ti culla il fiume lungo sponde teverine
testimone di schiavitù dai lembi esterni
dell’impero

fin dai primi respiri in esodo
di genitori raminghi senza re magi
assorbi ancora oggi il mio stesso
ossigeno inquinato da parole nere,
zigoti africani in salsa napoletana
si portano dentro ricordi ancestrali
di savane mai percorse
macchiati di ragù

si confondono con ironia e colore
a schemi mentali di fattura italica,
usi il dialetto dei miei padri
per azzittire piazze madonnare.

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“Terra mia”, Pino Daniele

La casa senza noi, da “Pomeriggi perduti”

tratta da “Pomeriggi perduti”, edizioni Kolibris – 2019…

La casa senza noi
(Protagora)


Come corpo morto
pian piano si fredda
la casa lasciata sola
non vissuta da aliti umani
vapori di brodo sui vetri
e caldi sospiri di stufa.
Tra queste quattro mura inanimate
si rifugia forse lo spirito
della storia che non conta
il tempo
perché tempi non conosce?

Cosa fai al buio, d’inverno
durante le lontane feste?

I testimoni oculari
che tutto misurano
lasciano dietro di sé
polveri ignoranti
tra muti oggetti
non più sfiorati
da una vista cosciente,
un ultimo giro di chiave
li separa da un’immobile eternità.

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“Aspettando l’estate”, Franco Battiato

La Passacaglia di Franco Battiato

… il tornare indietro desiderato da Franco Battiato non riguarda la storia visibile dell’individuo, quella compresa tra il momento della nascita biologica e il presente, ma è un riavvolgere il nastro per ritornare verso origini superiori, non biologiche, metafisiche. Quella ricercata dagli autori è una casa d’origine particolare, non di tipo genitoriale ma ultraterrena, immateriale, noumenica…

N I G R I C A N T E

Pochi giorni fa è uscito il singolo “Passacaglia” tratto dal nuovo album di inediti di Franco Battiato intitolato “Apriti Sesamo”. Ancora una volta il cantautore siciliano fa da ponte tra antico e moderno, tra musica colta e musica popolare, traducendo in suoni contemporanei (suscitando già le perplessità di alcuni puristi e dei soliti nostalgici del periodo pre-sgalambrico) una forma musicale appartenente alla tradizione e che nel corso dei secoli è diventata un vero e proprio genere musicale: la passacaglia appunto. Battiato si è ispirato, rielaborandola sia dal punto di vista musicale che testuale, alla Passacaglia della vita di Stefano Landi (1587 – 1639), già rivisitata tempo fa, ma senza subire grandi trasformazioni, da un altro grande cantautore italiano: Angelo Branduardi.

Il concetto musicale di variazione, caratteristica fondamentale della passacaglia, è applicabile anche alla nostra vita. Il “passare la calle”, ovvero la strada, è un simbolo che non…

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Annuario di poesia 2019 de “Le stanze di carta”

L’annuario di poesia 2019, consultabile e scaricabile gratuitamente, raccoglie le pubblicazioni più interessanti proposte da Le stanze di carta nel corso del tempo, incluso una rosa di dodici autori contemporanei: Angela Greco, Davide Morelli, Francesco Innella, Loredana Borghetto, Lorenzo Mullon, Lucia Triolo, Maria P. Mischitelli, Marina Pizzi, Michele Nigro, Serenella Menichetti, Simona Giorgi, Vittorio Orlando. 
Oltre ai numerosi contributi tra scritture critiche, interviste e recensioni che lo rendono un libro prezioso, l’eBook promuove una serie di libri di poesia contemporanea, assieme ai liberi eBook realizzati da Le stanze di carta. Per prenotazioni della copia cartacea scrivere un’email a lestanzedicarta@libero.it

Per scaricare l’ebook: QUI!

A new kind of Jesus

Dietro il rispetto insindacabile e violento per l’immagine del Cristo uomo si nasconde l’incapacità di una religione di occuparsi di spiritualità. Una spiritualità seppellita sotto tonnellate di affreschi famosi, basiliche, marmi pregiati e figure inamovibili e senza pietà. La sete di potere (di un potere semiotico che esclude la polisemia), e non certamente la provvidenza, ha tenuto in piedi nei secoli l’organizzazione umana chiamata chiesa.

N I G R I C A N T E

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Dopo “essere stato condannato” a subire un blocco di 12 ore da parte di Facebook per aver pubblicato questa foto… Alcune mie considerazioni.

Cristo uomo, Cristo donna… L’immagine di una ipotetica figlia di Dio scandalizza gli affiliati ad una chiesa-setta in via d’estinzione. Si accetta la natura una e trina della divinità ma non quella uomo-donna. La religione cattolica vive di icone standardizzate e intoccabili che hanno il preciso compito di provocare una tristezza catartica e un profondo senso del sacrificio che è storicamente maschio. Trovo questa immagine di un Cristo donna (tratta dal film di Wakamatsu Koji “Violent Virgin”) bellissima e per niente irrispettosa di una falsa sensibilità che ha fatto il suo tempo: un’immagine utile a dimostrare che la distinzione tra un figlio di dio maschio o femmina è del tutto inutile ed esistente solo nella mente fallocratica e fallocentrica di chi desidera una chiesa congelata, bloccata nel…

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Uniformità

N I G R I C A N T E

<<La storia c’insegna che (cert)i libri sono temuti da chi vorrebbe costruire una società culturalmente omogenea e ottenere un appiattimento ideologico in grado di spianare la strada all’instaurazione di regimi totalitari: il confronto democratico, lo scambio di idee, la libera circolazione di progetti culturali, il pensiero alternativo, la capacità e la libertà di scegliere in base alla propria formazione culturale, il rispetto delle diversità, l’individualismo, sono tutte condizioni legittime che ostacolano, però, il cammino verso l’uniformità. “Non leggete mai qualcuno dei libri che bruciate?” Lui si mise a ridere: “Ma è contro la legge!” L’uomo si adagia, senza porre domande, sul giaciglio preparato dal legislatore.>>

(da “La bistecca di Matrix”, pag. 27-28)

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L’autore immergente

N I G R I C A N T E

Si fa un gran parlare di Autori Emergenti come se l’emersione editoriale fosse il vero obiettivo della scrittura… Ma da dove emergono questi nuovi eroi della penna? Dal mare, dal buio di una profonda caverna, dall’anonimato, dal silenzio della loro abitazione, da un ambito che non è letterario…?

L’emersione (c’insegnano i numerosi film di guerra ambientati nei sottomarini) è preceduta sempre da una cauta e saggia FASE PERISCOPICA: si getta un ‘occhio’ nel mondo esterno (tutto intorno, a 360°: ‘periscopio’ significa praticamente ‘guardarsi intorno’) per vedere se è veramente il caso di far emergere il resto del natante o se è meglio restare ancora un altro po’ con le chiappe a mollo! Se l’atto periscopico è superficiale e affrettato si rischia di essere un facile bersaglio per eventuali incursori aerei sempre a caccia (è l’unico mestiere in grado di gratificarli) di ottimisti emergenti.

È vero: uno degli scopi dello…

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Il “Selecercatismo”

Tutti quelli morti, secondo il selecercatista, in maniera inutile, se la sono cercata perché hanno vissuto provocatoriamente, hanno varcato il confine dell’ovile, e non hanno seguito la strada tracciata dai “saggi vigliacchi” vissuti prima di loro. E sì perché il selecercatista si considera saggio, umile come piace a dio, furbo perché protetto da una sapienza da borgo medievale, intelligente ma con sobrietà per non offendere i sacri Lari, previdente come un buono fruttifero postale, originale nel suo essere attento in un mondo di pazzi, mai scontato, pavido o chiuso di mente, e soprattutto pensa di possedere le chiavi per la vita eterna: noiosa, bidimensionale, grigiastra, ripetitiva ma eterna, perché chi invecchia e muore a casa propria, diciamocelo, è un po’ come se vivesse per sempre senza aver mai vissuto.

N I G R I C A N T E

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Che cos’è il “selecercatismo”? Trattasi di una “corrente filosofica” (continua e mai alternata perché l’ignoranza esige una certa coerenza) di recente definizione ma che affonda le proprie radici in epoche antiche, quando la struttura delle città-stato fortificate e autosufficienti è diventata schema di pensiero geneticamente trasmissibile, prima dell’avvento del viaggio per conoscenza e non per necessità; gli aderenti a tale corrente hanno una visione egocentrica del sistema conoscitivo: sono le esperienze che girano intorno a noi, a distanza di sicurezza e separate da un profondo fossato popolato da coccodrilli che difendono il senso d’appartenenza dalle incursioni della curiosità; non siamo noi che dobbiamo girare nell’universo in cerca di esperienze su cui schiantarci. I selecercatisti, in particolar modo quelli italici, tra i più rappresentativi per ottusità, anche se non mancano filoni con caratteristiche specifiche in altri paesi, chiosano quasi tutte le morti di connazionali avvenute non sul patrio suolo ma…

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