Prologo a “Sentori”
Dall’etichetta di un profumo maschile:
“Una profumazione studiata per l’uomo metropolitano.
L’intensità dell’ incenso e del patchouli,
la raffinatezza di legni e muschio:
un mix di energie che riflette la complessità
di una vita moderna e attiva.”
Sentori
Sarà il deriso fiore
bagnato dal pregiudizio
a profumare le insperate notti
delle insoddisfatte mogli
nel tramonto.
Parrà un intriso cuore
d’intrecciato palmizio
per frantumare le errate sorti.
Pelle fredda di latte e germogli
che chiede il conto.
D’efficiente uomo metrò
t’impongono sentori
di ingannevoli studi.
Deprimente luogo retrò
dove sorgono sudori
su spregevoli nudi.
Muschiati legni
d’isterica complessità,
incensi senza chiesa
per cimici vincenti.
Raffinati segni
d’asfittica sensualità,
censi di una scienza arresa.
Energetici escrementi.
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Puoi leggere la versione editata di questa poesia
nella raccolta “Nessuno nasce pulito”