Recensioni alla raccolta “Pomeriggi perduti” (Kolibris, 2019), elenco parziale:
“Pomeriggi perduti” su Arte Insieme
“Pomeriggi perduti” su La casa del vento
Nota di Franca Canapini a “Pomeriggi perduti”
“Pomeriggi perduti” su Il Mangiaparole
“Pomeriggi perduti” su Alessandria Today (a cura di Maria Teresa Infante)
Maria Teresa Infante su “Pomeriggi perduti”
“Pomeriggi perduti” su Literary (recensione di Carla Malerba)
“Raccontare il silenzio”. Francesca Innocenzi su “Pomeriggi perduti”
“Pomeriggi perduti” su CertaStampa, a cura di Massimo Ridolfi
Carla Malerba su “Pomeriggi perduti”
Emilio Paolo Taormina su “Pomeriggi perduti”
“Pomeriggi perduti” su Leggere:tutti, numero cartaceo Luglio 2021
Recensione a “Pomeriggi perduti” di Elena Canini (Periodico Daily)
“Pomeriggi perduti”, recensione su Leggere:tutti (Gisella Blanco)
Antonio Fiori su “Pomeriggi perduti” (nota di lettura per Atelier)
Nota di lettura a “Pomeriggi perduti”, a cura di Sara Serenelli (Alma Poesia)
Nota di lettura a cura di Massimo Ridolfi (Letterature Indipendenti)
Lorenzo Spurio su “Pomeriggi perduti”
Giuseppe Scaglione su “Pomeriggi perduti”, per “Correlazioni”
Diego Ghisleni su “Pomeriggi perduti”, per “Aratea Cultura”
Elenia Stefani su “Pomeriggi perduti”
Francesco Innella su “Pomeriggi perduti”
Michele Nigro: “Pomeriggi perduti”, non del tutto (a cura di Federica Gallotta)
Carteggi letterari (Pillole di poesia)
つづく
(ultimo aggiornamento: 30/11/2022)
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Ho letto le poesie “Pomeriggi perduti” di Michele Nigro tutte d’un fiato, l’una tira l’altra. Non è facile ricordarle e fissarle nella memoria perché non hanno rima eppure sono costituite da parole che, susseguendosi l’una all’altra, s’incastrano in una perfetta armonia tale da permettermi di ricordarne il senso della loro essenza.
Ricordo il dolore dell’autore nell’evocazione dell’amata in “Caffè Albania”.
Colgo la malinconica ma lucida consapevolezza che un giorno potrà rileggere il passato scritto scoprendo che “solo le parti in ferro resistono al fuoco”.
E’ così che ogni parola si materializza acquisendo suoni, profumi, colori, sapori e spessore in una staffetta tra presente e passato.
E’ così che attraverso “le cose finite scoprì il sacro fuoco delle parole” e
“ Arditi tizzoni ardenti
schizzati dal braciere
di Poesia
ustionarono la pelle
della dimenticanza”.
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Grazie Mariteri per la tua attenta lettura e per queste tue parole sentite… una bella recensione! 😉
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