(dalla raccolta “Nessuno nasce pulito”, ed. nugae 2.0 – 2016)
Esortazione antifuturista del sabato sera
a Gilles Ivain
A te, giovane donna ingabbiata
prigioniera nel caldo abbraccio
lussuoso metallo suvizzato
di un sultano ricco e veloce.
A te, calda vagina del potente
che osservi superba e distante
il mondo metropolitano
proteggi con un vetro i tuoi sensi
da fatiche, fetori urbani e precariati.
A te, sacerdotessa della velocità
che voli verso i divertimentifici
di società in eterna crisi.
A te, custode del focolare su gomma
che difendi con sguardo sospettoso
il tuo benessere luccicante.
A te, emulatrice di maschi alfa
che provi compassione
scrutando il girovago.
A te, che non decostruisci
l’arrogante cilindrata del tuo ego.
Io dico.
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