– Quando è nata e perché l’idea di questa tua nuova raccolta intitolata “Foglie secche”?
– Le tue poesie, utilizzando immagini semplici, delicate e al tempo stesso lapidarie, sembrano descrivere una condizione umana limitata, misera, embrionale, in attesa di un’evoluzione, di un’elevazione verso stadi superiori di esistenza. La vita terrena è dunque solo attesa?
– Hai scritto: “La mia poesia nasce / tra parole appena sussurrate / all’ombra della vita…”. Che funzione svolge, invece, nella tua poetica la presenza della morte?
– La poesia aiuta a dissolvere l’illusione (che tu chiami “cerchio illusorio”) in cui siamo immersi o contribuisce ad aumentarla creando un linguaggio parallelo alla verità oggettiva?
– Nella tua poesia intravedo, a volte, elementi esoterici, riferimenti a saperi sconosciuti, dimenticati o comunque antichi. Come scegli il modo in cui intercalare questi elementi nei tuoi versi?
– Parlami dell’importanza del Vuoto.
– Perché, come scrivi, “Il castigo è l’essere nati”?
Michele Nigro, nato nel 1971 in provincia di Napoli, vive a Battipaglia (Sa) dal 1978. Si diletta nella scrittura di racconti, poesie, brevi saggi, articoli per giornali e riviste. Ha diretto la rivista letteraria “Nugae – scritti autografi” fino al 2009. Ha partecipato in passato a numerosi concorsi letterari ed è presente con suoi scritti in antologie e periodici. Nel 2016 è uscita la sua prima raccolta poetica – che ama definire “raccolta di formazione” – intitolata “Nessuno nasce pulito” (edizioni nugae 2.0). Ha pubblicato “Esperimenti”, raccolta di racconti; il mini-saggio “La bistecca di Matrix”; nel 2013 la prima edizione del racconto lungo “Call Center”, nel 2018 la seconda edizione “Call Center – reloaded” e la raccolta “Poesie minori. Pensieri minimi”. Nel 2019, per i tipi delle Edizioni Kolibris, viene pubblicata la raccolta di poesie intitolata “Pomeriggi perduti” (collana di poesia italiana contemporanea “Chiara”), che è anche il nome del suo blog. È del 2020 il volume 2 della raccolta “Poesie minori. Pensieri minimi”; nel 2021 la terza e ultima silloge dei materiali di risulta. Alcune sue poesie sono state tradotte in portoghese, inglese e spagnolo.
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3 pensieri riguardo “Video intervista a Franco Innella, domande a cura di Michele Nigro”
Una bella e piacevole intervista, forse qualche rumorino di troppo sullo sfondo… piccole cose da poter migliorare facilmente. 😉
Alla prossima, dunque! ^_^
Di “fondo” non di sfondo come avevo scritto io per sbaglio, giusto… 😉
Il sale, certo, l’importante è che non diventino anche l’olio e l’aceto… Altrimenti l’ascolto è una fatica. 😬
L'uomo abita l'ombra delle parole, la giostra dell'ombra delle parole. Un "animale metafisico" lo ha definito Albert Caraco: un ente che dà luce al mondo attraverso le parole. Tra la parola e la luce cade l'ombra che le permette di splendere. Il Logos, infatti, è la struttura fondamentale, la lente di ingrandimento con la quale l'uomo legge l'universo.
"Voi, seduti nei comodi uffici abbuffati di tasse e di grasse imposte, diventerete un giorno cibo per i vermi e nessuno s'accorgerà della vostra mancanza. Scarti dell'Universo" cit. I.T.Kostka "Trittico sul cibo" (Quadernetti poetici 2017)
Una bella e piacevole intervista, forse qualche rumorino di troppo sullo sfondo… piccole cose da poter migliorare facilmente. 😉
Alla prossima, dunque! ^_^
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I rumori di fondo sono il sale della vita! 🙂 Grazie per aver ascoltato le chiacchiere di questi due egocentrici da bar… 😛
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Di “fondo” non di sfondo come avevo scritto io per sbaglio, giusto… 😉
Il sale, certo, l’importante è che non diventino anche l’olio e l’aceto… Altrimenti l’ascolto è una fatica. 😬
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