Senza nulla togliere ai bei racconti e alle autorevoli testimonianze apparse sul numero di “Linus” dedicato a Franco Battiato, ma il mio ricordo è decisamente migliore… Però ci sono personaggi che verrebbero pubblicati anche se scrivessero delle bollette di casa Battiato. C’est la vie!
(il primo concerto non si scorda mai)
Parlare di Franco Battiato è come parlare di “uno di famiglia”. Non perchè siamo parenti o ci frequentiamo, ma per il semplice motivo che è entrato in casa nostra con la sua musica nel lontano 1979, grazie a una sorella maggiore che tra un solfeggio e le faccende di casa suonava i brani del Cinghiale Bianco sul pianoforte del salone, e non ne è mai più uscito. Anche nel mio caso, come per Franco, le donne di casa sono state determinanti.
Certo, ci sono stati momenti di stasi e di “non curanza” dovuti anche alla mia giovane età che non sempre mi permetteva un avvicinamento serio e costante alla ricerca musicale e umana di Franco.
A quell’epoca, per di più, ignoravo l’esistenza di Gurdjieff, Yogananda e Aurobindo…
Ricordo, tuttavia, ancora con una certa tenerezza un concerto che Battiato diede alcuni mesi dopo il…
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