Se non avete idea di come i suoni “scomodi” e catarticamente disturbanti dell’industrial noise possano convivere con la descrizione musicale di un rituale religioso buddista, allora non vi resta che ascoltare le quattro tracce – ognuna con una propria “personalità” -, lasciandovi trasportare da esse in dimensioni altre, che compongono il “Sokushinbutsu Project” (Industrial Ölocaust Recordings, 2021) di Massimo Mascheroni (ODRZ) ed Enrico Ponzoni. Sokushinbutsu significa letteralmente “Buddha nel suo stesso corpo” e si riferisce a un antico rituale praticato fin dal 1100 da alcuni monaci buddisti giapponesi. Le quattro tracks conducono l’ascoltatore dalle dolorose e impegnative fasi preliminari con cui il monaco buddista, l’asceta, si prepara mentalmente e fisicamente, fino al processo finale di morte e di auto-mummificazione: un modo, originale e lontano dalla nostra mentalità edonistica, per contrastare l’entropia e il naturale disfacimento post-mortem del corpo. Se il processo riesce, il corpo resta intatto dopo la morte e la mummia, profumata dagli altri monaci e rivestita con paramenti sacri, può essere così esposta in un tabernacolo e ricevere la visita dei fedeli. Il monaco che si sottopone con successo a questo rituale è un sokushinbutsu, ovvero un Enlightened, un Illuminato: un vero asceta capace di dimostrare la completa padronanza della mente sul corpo, anche al di là della morte. Una pratica inconcepibile per noi occidentali che andiamo in crisi dopo pochi giorni di lockdown e ignoriamo da tempo il concetto di autodisciplina e di distacco dal corpo. Auto-mummificarsi per “salvarsi”, per “morire in maniera alternativa”, per conservarsi negli anni e proiettarsi verso un futuro in cui essere “diversamente vivi”.
Si potrebbe parlare di “industrial mistico”? I due autori, Mascheroni e Ponzoni, non hanno certamente paura di ibridare e sperimentare, di unire il misticismo all'”incubo sonoro” (espressione estrapolata dalla rivista Rockerilla) della musica industrial (o dell'”anti-musica”). Questo “progetto rumorista” è la prova che l’avvicinamento a certe culture “lontane”, nel tempo e nello spazio (a parte alcuni esempi rarissimi di cantautorato nostrano capace di distinguersi per ricerca e prodotti musicali proposti: ogni riferimento a personaggi come Giovanni Lindo Ferretti e Franco Battiato è puramente voluto), può avvenire solo attraverso una proposta musicale “alternativa”, capace di decostruire quel sistema sonoro “tradizionale” a cui ci hanno abituati fin da piccoli.
(ph M.Nigro©2021)
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versione pdf: Sokushinbutsu Project, di Massimo Mascheroni ed Enrico Ponzoni
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