“L’uomo che cammina” per la Pace!

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Scrive Christian Bobin, riferendosi alla resurrezione del Cristo senza peraltro mai nominarlo, in L’uomo che cammina: <<L’uomo che cammina è quel folle che pensa che si possa assaporare una vita così abbondante da inghiottire perfino la morte. Coloro che ne seguono le orme e credono che si possa restare eternamente vivi nella trasparenza di una parola d’amore, senza mai smarrire il respiro, costoro, nella misura in cui sentono quel che dicono, sono forzatamente considerati matti. Quello che sostengono è inaccettabile.>> Cosa c’entra il Gesù camminante di Bobin con la 60ª edizione della Marcia per la Pace Perugia-Assisi  ̶  organizzata per la prima volta nel 1961 da Aldo Capitini  ̶  svoltasi lo scorso 10 ottobre? Apparentemente nulla, dal momento che si tratta di una marcia laica, aconfessionale, inclusiva, apartitica, anche se mai apolitica perché tutto è “politico”, nel senso nobile del termine: anche i granelli di sabbia sollevati dai piedi dei marciatori sono politici. La vera politica è azione senza colore ma di valori, è scelta di movimento, di fede folle, di cammino verso un obiettivo ideale ma concretizzabile passo dopo passo, pacificamente, senza assaltare sedi di sindacati o di partiti. C’entra perché i matti, credendo, avendo fede nella realizzazione di un mondo migliore, non attendono immobili l’arrivo del cambiamento ma si fanno movimento, camminano, pur nella limitatezza dello spostamento (“solo” 24 km per i partecipanti alla Marcia). Ancora Bobin: <<Il movimento è dare tutto se stesso>>; il marciatore per la pace consegna simbolicamente per poche ore il proprio corpo, non solo i propri ideali e il proprio tempo, nel tragitto tra Perugia e Assisi (città in guerra tra loro nel medioevo), alla causa. Una consegna che non si esaurisce con il raggiungimento del traguardo sportivo perché <<dio è un uomo che cammina ben oltre il tramonto del giorno>>; la marcia interiore continua ritornando a casa, all’indomani della confortante e colorata marea umana, nei propri luoghi d’esistenza, tra le pieghe di abitudini da scardinare in nome di un’autentica evoluzione dell’umanità ma a partire da se stessi e non pretendendola solo dagli altri: l’“I Care” milaniano  ̶  tema di questa storica edizione  ̶  è un prendersi cura, un interessarsi in prima persona e non più delegato, una responsabilità diretta dell’individuo a partire dal microecosistema del vissuto quotidiano.

La potenza dell’uomo pazzo e illuso che va sulla strada, è all’apparenza irrilevante agli occhi del Sistema; in realtà l’alchimia tra le genti in cammino porta doni misteriosi in seguito: l’erranza della tradizione ebraica è tipica di chi non possiede verità assolute ma crede nel movimento vitale delle domande inevase e in cerca di risposte. Il popolo, pur camminando in silenzio, formula quesiti scomodi, vuole sapere, interroga i responsabili, pretende svolte sociali, scientifiche ed economiche, auspica scelte antropiche nel rispetto del creato. Perché la pace non ha solo una mera, e a volte vacua, valenza anti-bellica; non riguarda solo l’industria delle armi vendute a nazioni in guerra: la pace è una condizione interiore, giornaliera, determinata dalla sana relazione tra l’Uomo e ciò che lo circonda; donne e uomini in pace con gli altri esseri senzienti del pianeta, con l’ambiente che li ospita. Creato nel senso di fatto da un essere superiore  ̶  per chi crede  ̶  e in seguito donato a noi “ospiti” di passaggio, impermanenti direbbero i buddisti, e quindi non più importanti degli altri esseri che troviamo al nostro arrivo. Pace è la consapevolezza di un’interrelazione complessa e delicata tra l’umanità e i sistemi naturali esistenti e funzionanti da prima che l’Homo sapiens diventasse quali-quantitativamente impattante.

Marciare a piedi è il simbolo ecologico di questa consapevolezza: il traguardo è Assisi, città custode di un uomo divenuto Santo perché risvegliato dal campanello di Dio attraverso l’amore riscoperto per tutte le creature e per la vita.

Articolo scritto all’indomani della Marcia per la Pace Perugia-Assisi 2021 e già pubblicato sulla rivista “Essere” (vedi QUI!)

versione pdf: Marcia per la Pace Perugia-Assisi 2021

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