Coda di lacerta

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Coda staccata di lacerta tu sei!
senza sapere chi, come e perché
t’agiti acefala pensandoti viva e sapiente
sull’asfalto incerto della storia.

È uno sgomento ammazzato nel petto
quello che all’alba t’inchioda a bianche lenzuola
funebri i ricordi, si dirada la folla iniziale,

i nostri padri figliavano a frotte per non restare soli
[al tramonto.

Tre poesie su “LucaniArt Magazine”

Un grazie sincero a “LucaniArt Magazine” e a Maria Pina Ciancio per aver ospitato alcuni miei versi… (per leggerli clicca sul box qui sotto! 😉 )

Su “Il Canto delle Muse”…

Grazie a “Il Canto delle Muse” per questo dono inatteso, grazie Daniela!

Terra di mezzo

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Dall’eremo, desiderato
ho nostalgia dei lungomare
del bagno di folla che diluisce dolori,

da vie tappezzate d’umani
ho nostalgia degli alti silenzi
di vuoti che abbracciano il tutto.

Indeciso e avido, nella terra di mezzo
temporeggio sulla strada tra l’altura
e il mare.

“Ci sono più scrittori che lettori…” su Frequenze Poetiche n.38

Sul n.38 della rivista “Frequenze Poetiche” curata dall’ottimo Giorgio Moio, precisamente nella rubrica “DISCUSSIONI – INTERVISTE”, è stata pubblicata un’ampia e plurivoca risposta, ad opera di Aa. Vv. intervenuti sulla pagina della rivista su invito di Moio, alla mia “provocazione” apparsa inizialmente sul blog “Pomeriggi perduti” (QUI) e intitolata “Ci sono più scrittori che lettori…”
Il collage di risposte è stato pubblicato sulla rivista (QUI) con un titolo che in più contiene una domanda a cui non è semplice rispondere: “Ci sono più scrittori che lettori… ma chi è un buon scrittore?”
Buona lettura!

Volpe di giorno

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La volpe ha preso coraggio negli anni di fame
attraversa spavalda la strada asfaltata dell’uomo
a mezzogiorno, in piena luce, quasi in mezzo al traffico

conquista la collina lassù, promette cibo
ne ha lasciata una in basso, senza affari
segue la sua via, non teme più la morte in un mondo che muore

ferma le sue orecchie attente nell’aria nuova di sangue fraterno
resta immobile per la chitarra elettrica di un ragazzo senza guerra
da una casa del borgo in pace, vibrazioni di speranza.

“La volpe” – Ivano Fossati

L’ultima muta

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Non si è che panni appesi
senza corpo a motivare
a muovere i gesti di sempre,

negli armadi del tramonto
immobile, l’ultima muta
lasciata strusciando respiri
su lapidi senza nome
– eco ed ombra di giorni vissuti,
di un presente ancora caldo –

tessuti affezionati al mondo e alla storia
spoglie archiviate dell’umano coprirsi
emanano profumi di azioni terrene
come luce residua di stelle morte,

si spera, così, in crisalidi di tempo
schiuse negli altrove della fede
in assurdi ritorni di fantasia
tra il sogno e il risveglio
sull’alba di un nulla che non perdona.

(immagine tratta dalla copertina dell’album “Nudi” di Eduardo De Crescenzo)

“Nudi Nudi”, Eduardo De Crescenzo

Avanzano, non per vergogna

Avanzano, non per vergogna
rossori autunnali di boschi spenti
e gialli d’ottobre a segnare
la vita in ritirata,

raggi d’alba infilzano
coltri di nebbie mattutine
sul cuore in ripresa
dopo notti d’inganno,
il peso, eredità del giorno prima
le notizie crudeli
mentre celebri il nome,
risale alla gola il “Che peccato!”
di una vegliarda morente
lungo sponde di futuro.

Non c’è unguento miracoloso
né luce per pagare il conto,
solo parole archiviate
private lacrime fatte di vino
a frantumare gli amati silenzi
a rendere eterno l’ormai condannato

a dirci contenti per un giorno
nel gorgo danzante di una fine prevista.