“Sentimenti e tempo”… su Radio CantΓΉ

Domenica prossima, 15 maggio 2022 alle 21, non prendete impegni e sintonizzatevi su RADIO CANTU’… Durante il programma “POESIA E MUSICA ITALIANA”, condotto da Elena Capra, leggerΓ² un mio componimento, insieme ad altri Autori, sul tema “SENTIMENTI E TEMPO”… Letture accompagnate da tanta buona musica! 🎀🎧🎼🎹
(Puntata riascoltabile in podcast!)
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Segue comunicato ufficiale; FONTE: qui!
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Nella puntata di π—£π—’π—˜π—¦π—œπ—” π—˜ π— π—¨π—¦π—œπ—–π—” π—œπ—§π—”π—Ÿπ—œπ—”π—‘π—” di domenica 1️⃣5️⃣ maggio dalle ore 2️⃣1️⃣ parleremo di π—¦π—˜π—‘π—§π—œπ— π—˜π—‘π—§π—œ 𝗲 π—§π—˜π— π—£π—’, con noi π—˜π—‘π—­π—’ 𝗖𝗔π—₯π——π—’π—‘π—˜ docente, poeta e speaker radiofonico!
Ascolteremo sette poesie di: π—˜π—‘π—­π—’ 𝗖𝗔π—₯π——π—’π—‘π—˜ | π—šπ—œπ—”π—‘π—£π—œπ—˜π—₯𝗒 π—–π—”π—¦π—”π—šπ—₯π—”π—‘π——π—˜ | 𝗣𝗒𝗦𝗧π—₯π—˜π— π—’ π—©π—”π—§π—˜ | 𝗔𝗑𝗑𝗔 𝗠𝗔π—₯π—œπ—” 𝗕π—₯π—¨π—šπ—›π—œπ—§π—§π—” | 𝗖𝗔π—₯π—Ÿπ—” π— π—”π—Ÿπ—˜π—₯𝗕𝗔 | 𝗙π—₯𝗔𝗑𝗖𝗔 π—–π—”π—‘π—”π—£π—œπ—‘π—œ | π— π—œπ—–π—›π—˜π—Ÿπ—˜ π—‘π—œπ—šπ—₯𝗒 ||*gli autori leggeranno le proprie poesie
🎧 QUANDO | ogni domenica dalle 21 alle 22
πŸ’» RIASCOLTA le puntate https://www.mixcloud.com/Made999/
β–Ά Programma curato e condotto da Elena Capra
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“Animali notturni”: la scrittura Γ¨ vendetta

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La scrittura Γ¨ vendetta

Consigliava Flaubert a un giovane scrittore: “Siate ordinato e normale come un borghese nella vita, per poter essere originale e violento nella vostra opera…”. PuΓ² un racconto di narrativa diventare l’occasione per una raffinata vendetta da servire fredda su carta? La scrittura, prima ancora di diventare letteratura, crea vite parallele, mondi alternativi a servizio dello scrivente, personaggi con la funzione di alter ego che riscattano l’autore anche dopo anni di paziente attesa. In questa “esistenza riciclata” creata dalla penna, lo scrittore diventa ciΓ² che gli altri avrebbero voluto che egli fosse; le capacitΓ  inespresse vengono consegnate ai personaggi e portate a un grado di potenziamento impensabile per l’autore che continua a condurre una vita basilare, semplice, eccessivamente romantica e poetica, non ambiziosa, per alcuni “debole”. Anche nella storia raccontata, contenuta nel canovaccio di quello che forse diventerΓ  un nuovo romanzo, c’Γ¨ un personaggio simile all’autore, pacifico, tendenzialmente pavido, incapace di difendere la propria famiglia dalla violenza mortale di un gruppo di balordi incontrati per strada, di notte. Si Γ¨ soli dinanzi a un dolore immenso che tuttavia non impedisce al sopravvissuto di credere nella giustizia, fino in fondo, seguendo tutti i passaggi ordinari, sperando di giungere a una veritΓ  guardando in faccia chi ha distrutto la propria vita. Ma l’occasione trasforma il personaggio del racconto, incapace di compiere il male verso un proprio simile, in vendicatore assassino: in questa trasformazione si riconosce anche l’autore che grazie alla scrittura puΓ² diventare tutto ciΓ² che vuole.

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“Padri morenti” e altri 5 inediti su Fara Poesia

Ringrazio “Fara Poesia” e Alessandro Ramberti per l’ospitalitΓ …

Per leggere, QUI!

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Rodolfo Lettore legge “Passo di sera”

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Rodolfo Lettore legge β€œPasso di sera”, tratta dalla raccolta β€œPomeriggi perduti”.

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3 domande a Simona Genta della β€œCompagnia dei Poeti Erranti”

versione pdf: 3 domande a Simona Genta, “Compagnia dei Poeti Erranti”

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Ho rivolto stavolta le canoniche 3 domande, come da tradizione delle mini-interviste che di tanto in tanto propongo su “Pomeriggi perduti”, a Simona Genta, promotrice culturale, organizzatrice di eventi, poetessa, scrittrice e curatrice, insieme ad altri “fondatori”, della “Compagnia dei Poeti Erranti” di Salerno, che da alcuni anni opera sul territorio attirando intorno a sΓ© e ai propri happening poeti, scrittori, studiosi e “semplici” uditori interessati dal punto di vista culturale, provenienti da ogni parte d’Italia.

(m.n.) La parola β€œcompagnia” evoca avventure tolkieniane; β€œerranti” definisce bene la condizione esistenziale ed editoriale del poeta in generale, sempre in cerca di chi ascolti e pubblichi la sua parola. Quando e come Γ¨ nata, e cosa offre agli autori la β€œCompagnia dei Poeti Erranti”?

(s.g.) La Compagnia dei Poeti Erranti Γ¨ un’associazione culturale nata nel 2017 con lo scopo di diffondere la bellezza dell’arte in ogni sua forma, attraverso eventi itineranti in location storiche per far conoscere le bellezze artistiche e paesaggistiche della cittΓ . L’idea Γ¨ quella di proporre uno spazio interamente dedicato all’arte, un po’ come accadeva nei salotti culturali di un tempo, partendo dai grandi modelli dei salotti francesi e italiani, ma ispirandomi soprattutto al celebre salotto fiorentino della contessa di Albany. Noi della Compagnia dei Poeti Erranti siamo un gruppo di uomini e donne appassionati che condividono il sapere, perchΓ© crediamo fermamente che la bellezza dell’arte possa davvero salvarci dall’abbrutimento.

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“Elogio dell’infanzia”, di Peter Handke

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Elogio dell’infanzia

Quando il bambino era bambino,
camminava con le braccia ciondoloni,
voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume un torrente
e questa pozzanghera il mare.

Quando il bambino era bambino,
non sapeva di essere un bambino,
per lui tutto aveva un’anima
e tutte le anime erano un tutt’uno.

Quando il bambino era bambino
non aveva opinioni su nulla,
non aveva abitudini,
sedeva spesso con le gambe incrociate,
e di colpo si metteva a correre,
aveva un vortice tra i capelli
e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino,
era l’epoca di queste domande:
perchΓ© io sono io, e perchΓ© non sei tu?
perché sono qui, e perché non sono lì?
quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio?
la vita sotto il sole Γ¨ forse solo un sogno?
non Γ¨ solo l’apparenza di un mondo davanti al mondo
quello che vedo, sento e odoro?
c’è veramente il male e gente veramente cattiva?
come puΓ² essere che io, che sono io,
non c’ero prima di diventare,
e che, una volta, io, che sono io,
non sarΓ² piΓΉ quello che sono?

Quando il bambino era bambino,
si strozzava con gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
e con il cavolfiore bollito,
e adesso mangia tutto questo, e non solo per necessitΓ .

Quando il bambino era bambino,
una volta si svegliΓ² in un letto sconosciuto,
e adesso questo gli succede sempre.
Molte persone gli sembravano belle,
e adesso questo gli succede solo in qualche raro caso di fortuna.

Si immaginava chiaramente il Paradiso,
e adesso riesce appena a sospettarlo,
non riusciva a immaginarsi il nulla,
e oggi trema alla sua idea.

Quando il bambino era bambino,
giocava con entusiasmo,
e, adesso, Γ¨ tutto immerso nella cosa come allora,
soltanto quando questa cosa Γ¨ il suo lavoro.

Quando il bambino era bambino,
per nutrirsi gli bastavano pane e mela,
ed è ancora così.

Quando il bambino era bambino,
le bacche gli cadevano in mano come solo le bacche sanno cadere,
ed è ancora così,
le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed è ancora così,
a ogni monte,
sentiva nostalgia per una montagna ancora piΓΉ alta,
e in ogni cittΓ ,
sentiva nostalgia per una cittΓ  ancora piΓΉ grande,
ed è ancora così,
sulla cima di un albero prendeva le ciliegie tutto euforico,
com’è ancora oggi,
aveva timore davanti a ogni estraneo,
e continua ad averlo,
aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.

Quando il bambino era bambino,
lanciava contro l’albero un bastone come fosse una lancia,
che ancora continua a vibrare.

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(immagine dal film Il cielo sopra Berlino, Wim Wenders, 1987)

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“Il fantasma dentro la macchina” di A. Koestler diventa audiolibro

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Grazie al lavoro meritorio di Rossana Marino, il saggio di Arthur Koestler “Il fantasma dentro la macchina” Γ¨ diventato un comodo audiolibro gratuito e consultabile dal pubblico interessato: sul canale YouTube che ospita le letture, ogni capitolo del libro corrisponde a una “puntata” dell’audiolettura. Di seguito si propone il primo capitolo: i successivi, di diversa durata, sono elencati nel canale e facilmente riproducibili.

Nel ringraziare Rossana Marino per questa iniziativa che le fa onore, vi auguro buon ascolto… in attesa di una ri-edizione italiana di questo importantissimo scritto (attualmente ancora fuori catalogo e quindi non disponibile sul mercato editoriale!) che, oltre a essere fonte di complesse e inesauribili riflessioni biologico-filosofiche, Γ¨ stato e sarΓ  istigatore di altre idee e creazioni artistiche…

Riguardo al film “Genius” e agli editor, su Pangea.news

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Il mio articolo “Due, tre cose sul (dal) film Genius di Michael Grandage” (giΓ  pubblicato su questo blog, qui) Γ¨ stato riproposto su Pangearivista avventuriera di cultura e idee, β€œuna delle migliori rassegne culturali in Italia”, curata dal giornalista, poeta, scrittore e critico letterario Davide Brullo e che da sempre pubblica articoli interessanti e culturalmente stimolanti.

Per leggere l’articolo: QUI!

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Intervista a Michele Nigro, a cura di Roberto Guerra

Ho avuto il piacere di rispondere alle domande di Roberto Guerra per un’intervista pubblicata su Neofuturismo eΒ Asino Rosso Ferrara. Segue uno stralcio…

intervista asino rosso

[…]Β PiΓΉ in generale, come vedi oggi la poetica/cultura contemporanea?Β 

È meno audace, piΓΉ uniformata a standard che, forse per ragioni generazionali, non comprendo e con cui non sono assolutamente in sintonia: dalla musica all’editoria, tranne rari casi, vige la regola per cui se esci da unaΒ scuolaΒ omologante o sei un autore affermato che ha giΓ  portato introiti, anche se in seguito scriviΒ boiateΒ continui a usufruire di un certo “pompaggio” del marketing. In sintesi, viene portato avanti il personaggio che vende e non l’opera o, appunto, la poetica di un autore. Quindi, anche se lo scenario non Γ¨ del tutto disastrato e irrecuperabile come potrebbe sembrare da questa mia risposta, in un sistema del genere di qualeΒ poeticaΒ si puΓ² mai parlare?

La cultura Γ¨ una “cultura di piazzamento” e bisognerebbe parlare di “rankingΒ poetico”. La colpa non Γ¨ solo delle case editriciΒ oΒ Β ΜΆΒ Β per dirla alla BattiatoΒ Β ΜΆΒ Β degli “addetti alla cultura”, ma soprattutto di un abbattimento della qualitΓ  della domanda da parte di un pubblico impreparato e che ama volare in superficie, a pelo d’acqua, per mancanza di tempo e di un autentico interesse: a una poetica di ricerca, non subitanea e quindi poco accattivante, si preferisce il guitto che fa cantare il suo pubblico durante iΒ reading, che va in tv tre volte a settimana, che riempie le sale credendo cosΓ¬ di diffondere la poesia, che litiga sui social, che innesca polemiche politiche e alza polveroni mediatici per vendere meglio e di più… Parlerei di una “poetica mediatica” che Γ¨ l’unica, oggi, a contare.

La cultura Γ¨ la risposta che la parte pensante di una societΓ  dΓ  ai problemi del tempo attraverso le sue opere: se la risposta Γ¨ quella attualmente in circolazione nelΒ mainstream, Γ¨ evidente che sono mutate le esigenze culturali e, arrivo a dire,Β spiritualiΒ del pubblico che alla fine acquista una tipologia di prodotti. Non c’Γ¨ soluzione, deve andare cosΓ¬. È la caratteristica dell’epoca. L’importante Γ¨ essere coerenti con sΓ© stessi e con laΒ propriaΒ poetica. […]

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Per leggere l’intervista completa:

Neofuturismo

Asino Rosso Ferrara

Roby Guerra Futurista

Per leggere la “versione small”:

CorrierePL.it

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versione integrale pdf: Intervista a Michele Nigro, a cura di Roberto Guerra

intervista neofuturismo

Carla Malerba su “Pomeriggi perduti”

Ricevo e con piacere pubblico una nota della poetessa aretina Carla Malerba, che ringrazio, alla mia raccoltaΒ β€œPomeriggi perduti”…

POMERIGGI PERDUTI

di Michele Nigro (Kolibris edizioni)

Lettura di Carla Malerba

Mai titolo potrebbe parere piΓΉ incline ad una poesia di sentimento come Pomeriggi Perduti di Michele Nigro, ma fin dalle prime pagine l’autore ci conduce ad una lirica fortemente introspettiva la cui progettualitΓ  Γ¨ introdotta da alcuni versi di Whitman indicativi per l’approccio ai temi centrali della raccolta.

Quella di Nigro Γ¨ una scrittura che affascina anche per l’ironia con cui si guarda intorno e con cui affronta i temi esistenziali instaurando un forte legame tra la presa di coscienza della negativitΓ  e la fiducia nella poesia.

Si aggiungono nel corso della lettura poetica limpide immagini: β€œuna preghiera involontaria/ diventa strada tra pietre/ antiche”, c’è l’amore che Γ¨ stato e che riverbera con i richiami agli sguardi e ai ricordi, senza toni elegiaci, ma con ferma consapevolezza dei mutamenti che il tempo prepara.

Ci sono delle straordinarie fotografie liriche dove i minareti sono

Β illuminati come razzi/ a Cape Canaveral

I toni sono contenuti, ma alti: si maledice l’estate perchΓ© Γ¨ stata quella dell’assenza. Per questo Γ¨ necessario arricchirsi con tutto ciΓ² che Γ¨ vita come colori e vento, strade deserte mentre risuona la voce di una lei assente:

… faccio scorta/ di immagini e di vento/ di stelle sorgenti/ di colori e di ronzii/ nel silenzio dell’angolo, …

La raccolta va oltre, spazia e cita nei versi le affinitΓ  con gli autori amati, rievoca i luoghi di viaggi e di vita come nell’intensa lirica CaffΓ¨ Albania. Versi che piΓΉ si leggono e piΓΉ colpiscono, allacciano il cuore a percorsi sconosciuti, raccontati con una lingua curata, ma mai artificiosa.

Percorrenze, immagini, amori, consapevolezze: al grande trambusto estivo che distorna talvolta i pensieri del poeta si sostituisce il desiderio del gelo che tutto acquieta/ che zittisce/… / i dolori infreddoliti del mondo.

La ricerca di Michele Γ¨ ancorata anche ad uno sguardo pensoso sul dopo e i suoi versi riecheggiano nelle orecchie del lettore:

Esisteranno, un giorno che non chiameremo
piΓΉ giorno
anche per noi
un tempo e uno spazio
(non piΓΉ tempo, non piΓΉ spazio)
in cui diluire la vita incompresa, la non riuscita
e quella non digerita, in cui disperdere
le questioni di principio e gli affanni
i quotidiani attriti dell’inutile fare […]

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Emilio Paolo Taormina su “Pomeriggi perduti”

Ricevo e con piacere pubblico una nota del poeta palermitano Emilio Paolo Taormina, che ringrazio, alla mia raccolta “Pomeriggi perduti”

Nota di lettura a
β€œPomeriggi perduti” di Michele Nigro

La poesia di Michele Nigro Γ¨ una poesia incisiva e colta, a partire dall’epigrafe tratta da una celebre lirica di Walt Whitman, alla dedica a Byron nella prima poesia.
Michele Nigro Γ¨ un uomo che alle doti naturali, alla passione e curiositΓ , ha aggiunto il sudore dei gomiti. Possiede una poetica chiara e leggibile. Come un ulivo le sue radici si nutrono della vita, di tradizioni, della memoria, di sentimenti, amori e stupori di viaggiatore tra Istanbul, Palermo, Mondello; si rannicchia come un seme nella terra del presente per catturare la memoria degli attimi fuggenti, come un olio che trattiene le essenze del vissuto: il presente che giΓ  diventa memoria.
C’è uno scorrere nell’anima dei luoghi delle origini come un tatuaggio inciso sulla pelle che ti porti dentro, sono il fumo dei sigari fumati in balconi aperti al paesaggio collinoso, i baci come pennellate di acquerelli. I personaggi e i luoghi sono sbozzati nel marmo della memoria come apparenze di un sogno.

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Dodecalogo del recensore (di poesia)

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  1. Lasciate “decantare” il pacco postale contenente il libro: l’impetuositΓ  non Γ¨ da recensore freddo, scientifico e imparziale, e fa scrivere sciocchezze; a volte le scrive anche quand’Γ¨ freddo, scientifico e imparziale, ma questa Γ¨ un’altra storia…
  2. Saltate prefazioni ed eventuali postfazioni: per non farvi influenzare inconsciamente e perchΓ© in teoria non si dovrebbe aver bisogno di attingere alle altrui opinioni. Vi Γ¨ stato chiesto di farvene una vostra e di scriverla: l’autore – quello serio – cerca questo e ve ne sarΓ  grato. Le leggerete solo dopo aver terminato la stesura della recensione per eliminare eventuali coincidenze con ciΓ² che hanno giΓ  affermato prefatore e postfatore. Puntate all’originalitΓ ! A pensarci bene, saltate anche la quarta di copertina…
  3. Leggete, invece, anche giΓ  durante la stesura della recensione, la biografia dell’autore, quasi sempre accennata in una bandella del libro: vi aiuterΓ  a interpretare da un punto di vista esistenziale alcuni passaggi del testo.
  4. Soprattutto per quanto riguarda le raccolte di poesie, leggetene una alla volta, concedendovi una pausa, facendo altro prima di ritornare sulla successiva: ogni singola lirica Γ¨ un mondo a sΓ© stante, non Γ¨ parte di un melting pot poetico da leggere senza soluzione di continuitΓ .
  5. Annotate a matita, nelle parti bianche del foglio, tutto ciΓ² che v’interessa della poesia letta; sintetizzatene in pochi appunti – anche in una singola parola – lo spirito che la pervade, la filigrana, quello che secondo voi Γ¨ il significato centrale del componimento, fosse anche solo una vostra impressione che si rivelerΓ  errata in seguito: la poesia (cosΓ¬ come la critica poetica) non Γ¨ esattezza matematica ma Γ¨ soprattutto interpretazione soggettiva, sostenuta, certo, da una conoscenza dei canoni che non deve tuttavia soffocare la voce istintiva proveniente dai versi; e senza eccedere nella soggettivitΓ , perΓ², stravolgendo l’intento originario dell’autore. Quel che una poesia dirΓ  a voi, non lo dirΓ  ad altri. Il poeta saggio, che accetta il rischio di farsi leggere, lo sa. E se voi puntate a essere dei recensori trasparenti – che non seguono il giΓ  detto da altri recensori – dovrete accettare il rischio di poter male interpretare alcuni passaggi o di difendere la soggettivitΓ  della vostra lettura. Spesso interpretazioni audaci o inizialmente considerate errate, vengono “riabilitate” dagli autori e considerate come interessanti punti di vista non presi in esame da loro stessi.
  6. Non annotate a penna. Il libro va rispettato: un giorno, cancellando le annotazioni a matita, potrete dare in prestito quel libro, fare bookcrossing o regalarlo a chi non conosce quell’autore. Le vostre annotazioni (nonostante il tanto decantato fascino del libro usato, scarabocchiato e maltrattato) potrebbero distrarre il futuro lettore. E poi le vostre considerazioni annotate sono come confessioni intime, su argomenti sensibili sollevati dall’autore, che non Γ¨ detto faranno parte della futura recensione: lasciarle scritte sul libro che andrΓ  in seguito tra le mani di un altro lettore Γ¨ un po’ come lasciare il biglietto col numero telefonico dell’amante nella tasca dei pantaloni da lavare…
  7. Assicuratevi che una di queste annotazioni scritte nel corso della lettura abbia la forma di un possibile incipit per la recensione che scriverete.
  8. Non fissatevi solo sul mood delle singole liriche; di tanto in tanto lasciate in giro sul libro considerazioni generali sul testo come opera e sulla poetica dell’autore: le recupererete in seguito e vi serviranno per costruire la struttura portante della vostra nota critica: intorno a quell’impalcatura aggiungerete rapide pennellate sui passi che maggiormente vi hanno colpito. Alla fine della lettura, sfogliando il libro come a volerlo rileggere un’ultima volta velocemente, il libro vi parlerΓ ! Seguite quella voce…
  9. A meno che non stiate scrivendo un saggio sulla poetica dell’autore, non dilungatevi eccessivamente: la recensione deve essere come un taglio chirurgico, profondo e convincente, ma al tempo stesso leggera e veloce. Il citazionismo deve essere funzionale alla dimostrazione di un precedente illustre che ha giΓ  esplorato determinati terreni; non eccedete in “fini diciture” da questi sommi, sia per non mettere in imbarazzo (o, peggio ancora, far esaltare ingiustificatamente) l’autore con paragoni improbabili (la citazione dovrebbe servire a creare una lontana analogia al fine di meglio far comprendere al lettore di che tipologia d’autore parliamo e non per affermare che il poeta “famoso” e il nostro… sono uguali!), sia per non perdere credibilitΓ  voi stessi in qualitΓ  di recensori. Allo stesso modo non bisognerebbe eccedere nel citare il testo dell’opera in esame: molti “recensori” con la scusa di “voler far parlare l’autore” – in realtΓ  hanno poca voglia di lavorare e di sforzarsi per un autore che considerano minore – trascrivono sostanzialmente montagne di versi intercalando di tanto in tanto frasi “collante” per dare una ragione alla propria firma in calce alla recensione. I versi vanno citati per dimostrare le proprie affermazioni e non come arredo per raggiungere il numero di battute richieste dal capo redattore in vista del “pezzo”. Inserite, invece, alla fine della nota un’intera poesia (una sola, non mezzo libro come nelle segnalazioni che non recensiscono!) tratta dalla raccolta: il lettore si farΓ  un’idea diretta del tipo di scrittura poetica.
  10. Rileggete piΓΉ volte: smussate, levigate, aggiungete, togliete, riscrivete, se necessario rinnegate una vostra affermazione su un punto del libro… La recensione deve scivolare ed essere funzionale. Non dovete spiegare il libro: la recensione Γ¨ un volo panoramico su un testo che in seguito, se il lettore vorrΓ , leggerΓ  facendosi una sua opinione, caso mai sbugiardando il recensore. Seguite il vostro istinto e immortalate uno o piΓΉ dettagli: per le sinossi ci sono gli editori, e i redattori editoriali, che devono preoccuparsi di vendere le copie. Non voi.
  11. Non fate rileggere la vostra recensione all’autore prima della pubblicazione: Γ¨ una recensione, non un concordato. Se l’autore non gradirΓ  qualche passaggio, beh… pazienza! L’errata corrige solo per insormontabili castronerie da voi pronunciate.
  12. Se un libro non vi piace e non ispira considerazioni positive, non scrivetene. È troppo facile e anche piuttosto malignamente gustoso elencare quelle che per voi sono le negativitΓ  di un testo. Molto piΓΉ difficile essere equilibrati e giusti nell’evidenziare il bello. Quando c’Γ¨. L’autore intelligente non insisterΓ  nel chiedere la vostra valutazione: sarebbe come andare a controllare da vicino perchΓ© un botto inesploso di capodanno non abbia fatto ancora BOOOM! Meglio girare a largo e conservare le dita per continuare a scrivere…

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