Braccata dovrà essere
la vita che non attende,
come preziosa volpe d’argento
lungo percorsi autunnali
scruta i tesori nascosti all’umano.
La gioia spremuta da radici
dimenticate a essiccare al sole in ritardo,
la compagna non promessa
e fuori tempo, perché possente è
ancora il respiro di chi abita la terra
cocciuto il passo che desidera vivere
contraria alla tristezza la sua voce in strada
quando richiama i figli degli altri.
È un fantasma d’esistenza
quest’alito di speranza,
e di poco s’accontenta la verità del mondo
ma non conosce l’indigeno
la forza del sentiero all’imbrunire
non sa niente della preghiera serale
del ceppo che arde nel buio della notte.
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(ph M.Nigro©2021)