“La narrazione della malattia dal Cinquecento al Novecento”, quaderni di arenaria vol. XVIII

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Sul vol. XVIII di Quaderni di Arenaria, un’interessante recensione (a pag. 10) riguardante il saggio Relazioni, contesti e pratiche della narrazione, libro collettaneo a cura di Lina Scalisi e Pina Travagliante. Vengono indagati nel volume “i modi in cui la memoria collettiva ha elaborato il tema della malattia e delle alterazioni del corpo attraverso le narrazioni individuali”. Con particolare riguardo alle malattie infettive, le epidemie e le pandemie che hanno caratterizzato e segnato alcuni periodi storici…

Per leggere il vol. XVIII di quaderni di arenaria: QUI!

Segue uno stralcio:

“… Lavinia Gazzé si sofferma su Le prime testimonianze del mal francese in Italia. Nel 1722 veniva pubblicato Un diario dell’anno della piaga sulla ‘grande peste’ che aveva decimato Londra nel 1665. Il diario, dietro pseudonimo, era stato scritto da Daniel Defoe, l’autore del Robinson Crusoe. Ma è comunque la sifilide che dal suo apparire ha fatto versare fiumi d’inchiostro. La malattia apparve subito incontrollabile e, tra la fine del 1495 e i primi mesi del 1497, si diffuse come un’epidemia. Il Trepanoma pallidum si propagò in Italia durante la spedizione francese di Carlo VIII (1494-1495). La malattia, diffusa tra i militari francesi e spagnoli fu trasmessa ai mercenari italiani e stranieri. Secondo Ruy Diaz (de la Isla, medico andaluso) la prima diffusione del morbo si ebbe a Barcellona, dov’era approdato il corpo di spedizione di Colombo proveniente da Hispaniola. Sono vari gli speziali e i medici che ne parlano. Ma Tommaso di Silvestro, notaio e canonico del Duomo di Orvieto, scrisse quanto avveniva nella sua città e nel territorio circostante dal 1482 al 1514, dove il 7 novembre 1494 era passato l’esercito francese, preceduto dai mercenari svizzeri (al cui seguito c’erano 70 “femine todesche et franciose”)…”

Onora il padre…

N I G R I C A N T E

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Onora il padre

continua la sua opera

porta a termine i suoi progetti

vivi i suoi desideri semplici

sii esigente e sognatore come lo era lui.

Onoralo migliorando la sua eredità

respira la sua aria

attraversa i luoghi della sua infanzia

lasciati riscaldare dallo stesso sole.

Non svendere il tuo passato

non causare la dannazione degli assenti.

Se il legno è scolorito

ricoloralo,

se le mura sono vecchie

rinforzale.

E quando anche per te

sarà giunto il momento di partire

spera di salutare qualcuno

che un domani onori te.

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