Occorreranno molti anni ancora
prima di poter assaporare
arrugginiti, consapevoli e serenamente feriti
il nettare stagionato
dell’individualismo notturno
osservando senza nostalgia
il mito dell’insieme
dai banconi consumati del disincanto.(tratta dalla raccolta “Nessuno nasce pulito”, ed. nugae 2.0 – 2016)
Banchi d’entusiasmo tribale
come nebbia che si lascia tagliare
dai coltelli sorridenti del sabato.
Metallo scintillante e pellame conciato
per un amplesso trafficato.
L’energia sociale del branco
circola tra le botteghe dell’esistenza
in cerca di sperimentazione
e di carne giovane da collaudare.
Comitive motivate, eterogenee e gerarchizzate
navi scuola per mettersi alla prova
nelle strade illuminate della città lineare,
potenti locomotive senza vapore
spingono la massa acerba e gli indecisi
verso i punti caldi del divertimento.
Treni profumati di automobili e trucco
file per discoteche, sigarette e vacillanti tacchi alti
per stupire se stesse e i gorilla motorizzati.
Visi illuminati dagli smartphone
della solitudine di gruppo
taggano il vuoto di un’anima
in cerca di effimeri consensi dall’altrove.
La locomitiva trainante
corre veloce
sui binari accaldati e morbidi
dell’esperienza condivisa.
Occorreranno molti anni ancora
prima di poter assaporare
arrugginiti, consapevoli e serenamente feriti
il nettare stagionato
dell’individualismo notturno
osservando senza nostalgia
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