faccialibro non tibetano dei morti
Coincidono le resurrezioni
lungo il risalire del sole invitto,
è una dolce sincronia d’ossa piegate
questa promessa di nuovi domani
tra il rinascere da pubbliche sciagure
e i trascurati desideri di sempre.
In mezzo alle silenti tombe d’inverno
agile è il passo che ancora spera,
e forte è il monito sussurrato
dai freddi marmi della sera.
Non la sconfitta claustrale dei finti giorni di festa,
ma è una sequenza di facce ancora vive e date
a rinnovare la ferita della nostra caducità.
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(ph M.Nigro©2020)
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