Il destino del legno
E nel mentre che l’anziano Professore Egidio Quaranta – Ordinario di Metrica presso l’Università di Tediopoli – si apprestava a concludere l’annosa lezione trita e ritrita (intitolata: Misurare la poesia, misurare la vita), tutti udirono quel sinistro scricchiolio che preannunciava la tanto agognata liberazione…
La vecchia cattedra, ormai porosa, cedette rovinosamente sotto il peso degli anni, a suo dire navigati, della sedicente saggezza di cui il “Prof” si fregiava con gli amici poveri e le donnine engagé del Caffè in viale Europa e delle inutili parole colme di quell’educato e accorto pessimismo che avevano caratterizzato il lungo periodo della sua pedante carriera universitaria diluita con sprazzi di militante intellettualismo.
Squadre insonni di irriverenti e nevrotiche tarme votate all’antiaccademismo concludevano, così, la loro necessaria missione pluridecennale a dispetto di ammuffiti compendi e manuali privi di entusiasmo.
Un chimerico buonismo piccolo borghese…
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