Pomeriggi perduti di Michele Nigro dichiara con franchezza e più volte la necessità di un combattimento tra spazio e tempo, senza lasciar spadroneggiare troppo uno di questi due campioni del senso e dei sensi, sempre in fuga nella vaga signoria della nostra esistenza rizomatica e frattale.
come un ladro non inseguito
se non da se stesso
che interrompe schemi marci
Da un lato, nei titoli o nei testi di Nigro proliferano i luoghi, indicati con cura, puntando bene il dito sulla cartina, legandoli a nomi e ricorrenze; da Padova a Istanbul, gli spazi non vengono né dilatati a universali né rimpiccioliti a simboli, ma rimangono tappe necessarie, passages severi e ineludibili privi di qualsiasi monumento all’eternità.
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