(tratta da “Nessuno nasce pulito”, ed. nugae 2.0 – 2016)
Vento di frecce gelate
finestre chiuse per paura
lento come trecce legate
ginestre muse di calura.
Di giorno schivo traffico
gironi di bollette e calunnie
ritorno privo e mastico
bocconi di saette e paturnie.
Ma la notte, di notte
pregiudizi dormienti
mele cotte e ricotte
per più vizi e tormenti.
Ritrovo prospettiche perse
colonna sonora di passi
un rovo d’isteriche gerse
di donna che dimora tra sassi.
L’odio diventa pace.
(1° coro:“Materialismo hegeliano!”)
Podio di lenta brace.
(2° coro:“Onanismo freudiano!”)
Libero da sguardi, guardo
deserti angoli di libertà
suoni di fontana in lontananza
tuoni di lontana somiglianza.
Incerti trampoli di verità
albero di dardi. Io, bardo…!