Vestigia

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Iura sepulcrorum

I terreni sacri
ingrassati da energie
vissute, capelli e dolori muti
misti a pioggia e fiori marci
oggi sono ritagli ordinati
di cemento familiare nel grigio
cuore della montagna scavata.

Tutt’intorno il consueto
traffico delle umane fasi
le diatribe e gli insulti di classe
le leggi e l’istinto vestito bene,

prenotiamo orari per visitare ossa
tra i respiri lapidari degli assenti
in fervente attesa, quasi tutti
di normali ritorni alla dannazione.

Ammazzare lo spazio

(tratta da “Nessuno nasce pulito”, ed. nugae 2.0 – 2016)

N I G R I C A N T E

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Tempo, per molti tiranno

abituale capro espiatorio

di geometriche incomprensioni.

Cronometri umani

in lotta contro la fine

si agitano vagando

nei concessi angoli di vita.

Ti muovi, simulando libertà

attraverso luoghi sbagliati

contando i minuti

come granelli di sabbia

su spiagge ignorate,

è l’impostazione originale

dello spazio vissuto

a nascere storpia.

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