E mentre in un ristorante romano PD e M5S, tra una pajata e un carciofo alla giudìa, avviano le trattative per un probabile governo giallorosso, mi è tornato in mente un mio vecchio cavallo di battaglia gastronarrativo… ripescato dal migliore periodo antiberlusconiano…
“I comunisti mangiano i bambini”
(omicidio politico in salsa splatter)
Quella serata era stata pensata con semplicità.
L’atmosfera calda e impenetrabile della villa di Arcore, una cenetta accompagnata da una buona annata con cui pasteggiare, gli amici di sempre: Fedele Confalonieri non s’era lasciato sfuggire l’occasione di riproporre sul pianoforte della sala da pranzo uno dei cavalli di battaglia di Charles Trénet; Mariano Apicella ascoltava sul divano con la sua immancabile chitarra tra le mani in attesa di poter cantare in onore del padrone di casa; Marcello Dell’Utri, apparentemente isolato, era intento a valutare meticolosamente uno dei costosi incunaboli da poco acquistati dal Cavaliere presso un noto libraio di San Pietroburgo, amico della famiglia di Putin… Non distante, in una “zona rosa” della sala, Veronica, bella più che mai, discuteva su questioni estetiche con le altre mogli intervenute al seguito.
Sua “Emittenza” Silvio Berlusconi, comodamente seduto su uno dei sofà…
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