I comunisti mangiano i bambini

E mentre in un ristorante romano PD e M5S, tra una pajata e un carciofo alla giudìa, avviano le trattative per un probabile governo giallorosso, mi è tornato in mente un mio vecchio cavallo di battaglia gastronarrativo… ripescato dal migliore periodo antiberlusconiano…

N I G R I C A N T E

“I comunisti mangiano i bambini”

(omicidio politico in salsa splatter)

Quella serata era stata pensata con semplicità.

L’atmosfera calda e impenetrabile della villa di Arcore, una cenetta accompagnata da una buona annata con cui pasteggiare, gli amici di sempre: Fedele Confalonieri non s’era lasciato sfuggire l’occasione di riproporre sul pianoforte della sala da pranzo uno dei cavalli di battaglia di Charles Trénet; Mariano Apicella ascoltava sul divano con la sua immancabile chitarra tra le mani in attesa di poter cantare in onore del padrone di casa; Marcello Dell’Utri, apparentemente isolato, era intento a valutare meticolosamente uno dei costosi incunaboli da poco acquistati dal Cavaliere presso un noto libraio di San Pietroburgo, amico della famiglia di Putin… Non distante, in una “zona rosa” della sala, Veronica, bella più che mai, discuteva su questioni estetiche con le altre mogli intervenute al seguito.

Sua “Emittenza” Silvio Berlusconi, comodamente seduto su uno dei sofà…

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PoEstate Silva: Michele Nigro, Poesie da “Pomeriggi perduti”

Poetarum Silva

Bisaccia

Era il tranquillo fumo
di sospirati sigari lucani
che, fuggendo dalla città
mi accoglieva d’estate
disteso su balconi isolati.
Sul confine tra antiche terre
torno a respirare
un’aria filtrata dalla pietra,
all’ombra serale
del castello ducale.

In una casa bassa
aperta sul paese
strusciante di
anime in altura
due vecchi senza più desideri
e stanchi di vita
con le spalle rivolte al mondo
guardano la tivvù.

Non li scalfiscono
le letture dei poeti.

La casa senza noi
(Protagora)

Come corpo morto
pian piano si fredda
la casa lasciata sola
non vissuta da aliti umani
vapori di brodo sui vetri
e caldi sospiri di stufa.
Tra queste quattro mura inanimate
si rifugia forse lo spirito
della storia che non conta
il tempo
perché tempi non conosce?

Cosa fai al buio, d’inverno
durante le lontane feste?

I testimoni oculari
che tutto misurano
lasciano dietro di sé
polveri ignoranti
tra…

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