IL SILENZIO E L’ASCOLTO – Conversazioni con Panikkar, Jodorowsky, Mandel e Rocchi

N I G R I C A N T E

POST PUBBLICATO INIZIALMENTE SUL GRUPPO “SCALO A GRADO”: per leggere anche gli altri articoli, vieni a trovarci:

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<<Mai come in questo periodo ho sentito l’esigenza di riprendere in mano questo libricino pubblicato qualche anno fa per i tipi di Castelvecchi (a cura di Giuseppe Pollicelli che insieme a Mario Tani nel 2013 ha diretto il film documentario “Temporary Road. (Una) Vita di Franco Battiato”) e intitolato “provocatoriamente” IL SILENZIO E L’ASCOLTO – Conversazioni con Panikkar, Jodorowsky, Mandel e Rocchi.

Perché “provocatoriamente”? Perché, diciamocelo, a noi estimatori/fan è mancata e continua a mancare un po’ quella capacità di stare in silenzio e in ascolto. Su questo gruppo forse si è sentita di meno questa incapacità perché siamo tutte personcine di un certo livello: è vero, è piaciuto anche a noi fare qualche commento sulle recenti foto casalinghe del Maestro (commenti giustificati da un’assenza che era divenuta insostenibile…

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T2: scegliete di guardare la storia ripetersi

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A distanza di vent’anni i monologhi cambiano: tutti, anche i nostri, di noi persone sconosciute al grande pubblico, anche se non saranno mai immortalati in qualche film. Non poteva non esserci anche in T2 un monologo di Mark Renton: strafottente, dissacrante, eversivo nel primo film, nel sequel di Danny Boyle il tono del monologo è diverso. A 46 anni non può non essere diverso: disincantato, nostalgico, critico nei confronti delle novità del mondo, ma è un monologo che – forte dell’esperienza – mette in guardia, apre a possibili soluzioni costruttive, indica alternative valide per recuperare la vita persa. Dà speranza (?).

Certe cose si ripetono, la natura umana corrotta non cambia, ma con il tempo impariamo a correggere il tiro, a salvare il salvabile, a guardarci indietro per fare un confronto capace di recuperare i ricordi che contano. Per non buttare via proprio tutto.

[piccolo spoiler] Sorprendentemente…

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