Ho fallito con la mia città!,
le sue genti scivolano lente
sui fianchi del corpo turistico,
sguardi estranei e obliqui
incrociano i progetti dell’altrove.
Non trattengo più con la stessa fede
la polvere d’oro dei suoi fiumi assetati.
Questa città ha fallito con me,
folti elenchi di feriti e dispersi
lungo gli anni dell’ingenuo riprovarci,
quante sciocche vespe contro i vetri
di stanze illuminate e illuse,
ora consegnate al buio del disincanto.
Di tanto in tanto, una voce amica
sopravvissuta ai gorghi del tempo
risuona come un balsamo al silenzio.
Assuefatto al dolce tramonto di mille legami
e alla morte dei per sempre,
non mancherà a queste vie
l’orma dei miei sconfitti passi notturni.
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