“È colpa dei pensieri associativi
se non riesco a stare adesso qui.”
(F. Battiato – Segnali di vita)
Slegate i cani se non volete che muoiano
Abbassare fino a zero l’audio fornito dalla cronaca di regime durante i telegiornali e sostituirlo con la musica di sottofondo preferita: per reinterpretare il messaggio, per slegarlo da logiche preconfezionate, per cogliere aspetti criptati. Spezzare le dinamiche festaiole pseudofamiliari per ritornare ad assaporare, consumando scarpe, la città raminga e solitaria tra stupidi rumori di guerriglia urbana e i clamori delle bollicine di un ennesimo anno morente. Il riverbero invernale della stupidità va combattuto adottando un cinico space clearing: avere il coraggio di interrompere le connessioni associative, pubbliche e private, in vista di un autentico ‘anno nuovo’. Le abitudini come eco di comandamenti scritti dalla noia su pietre tradizionali: il cambio di panorama scardinerà il ritmo voluto da chi non sa osare e s’illude…
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