Vecchia guardia

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Semplice come la tua acqua tonica,
dietro un cortese sorriso offerto a tutti
le rughe interne di mille dolori e silenziose fatiche
tra untuose e ruspanti cucine in ristoranti d’amore
organetti odoranti di prosciutto e vino
le bande di paese e i nipoti da allevare.
Le passeggiate nelle sere d’agosto
e i maglioncini per le spalle se rinfresca
immense le insalate verdi, che fanno bene.

Hai lasciato il posto di guardia, liberi tutti.
Ma per andare dove?
Ti sei reincarnata – lo so! – nel legno stagionato ed eterno
di un vecchio portone strappato all’incuria
inspiegabile e puntuale alchimia tra anime e oggetti
il nostro cognome sulla lucente targhetta nuova
per un ricordo gettato nel traffico
da donare a quel che resta del piccolo mondo antico
dimenticato, diluito, sbiadito,
e la prima distratta estate senza te.

(ph M.Nigro©2023)

(tratta dalla raccolta “Nessuno nasce pulito”, ed. nugae 2.0 – 2016)

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