Si sfaldano le genti passate

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Si sfaldano le genti passate
l’eco delle loro voci
in memorie di vacue gesta
come tempi vissuti per niente,

corpi canuti, slegati, morenti.
Forze ormai deboli, non più
aggregano le intenzioni,
estranei a se stessi
su spalti domenicali, spirano
tra un mea culpa e l’omelia

mancano le densità sperate
nel mezzo di autunni assolati, solitari
e legami dissolti, votati alla resa,

riverbero di vite lasciate cadere
all’imbrunire delle scelte.

3 pensieri riguardo “Si sfaldano le genti passate

  1. Leggendo Nigro si percepisce una dimensione romantica della poesia, una poetica del vacuo, e dell’effimero che accenna a sentimenti, e visioni del poeta. Come un quadro di Renoir, dove il pittore è presente nell’indistinto, parimenti la voce di Nigro si fa volutamente “un andare non ancora adulto” manifestando quel potenziale del poeta Bertolucci del “lasciami sanguinare per strada”.

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