L’ascoltatore

All’inizio mangiare solo i biscotti rotti nel sacchetto,
sono buoni lo stesso, imperfetti e liberi
i pensieri del prima, frammenti, quando c’era madre terra
confrontati con quelli del dopo, ne conto troppi
per la bocca stanca che sa di rame notturno
rubato da un mondo votato alle tenebre,
per questa zona muta della vita

è meglio restino in silenzio.

Sono un ascoltatore, registro cavilli d’esistenze morenti:
puoi confessarti a qualsiasi ora del giorno,
ma non riesco a dirti della mia. Lacrime in disparte.
Ascolto e basta!

Anche le recensioni sono un inganno,
masticazione di parole già masticate
salvate in tempo dal baratro,
dall’egoismo di un autore
su cui saggio è tacere, non proferire verso alcuno

almeno fino al prossimo senso in ritardo.

(immagine: “L’artista morente”, quadro di Zygmunt Andrychiewicz)

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