Notturno #1

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Un gallo insonne, prematuro
annuncia il non visto ad est,
è l’illuso nottambulo sospeso
tra il buio certo come la morte
e la gioia di probabili luci a venire.

Una veglia in bilico tra dolci tenebre
in attesa del prossimo chiarore
che ancora una volta illumina e spiega
all’uomo guardiano la strada verso casa,

coltiva strane nostalgie
del nero che avvolge e gli rapina l’anima,

solo la luna è testimone dell’indugio,
la sua bianca faccia piena e un muto custode
dei vostri capitali e di sogni sparsi,

come in un incantesimo
i suoi affiderà al nuovo dì, che acceca gatti e voglie
mentre il mondo ormai desto, indaffarato e scemo
li perderà nel vortice del fare.

“Dipthycha 4”, a cura di Emanuele Marcuccio

COMUNICATO STAMPA in versione pdf: Dipthycha 4, comunicato stampa

Comunicato Stampa

Nell’individuare dittici e trittici poetici secondo il “Dipthycha” – operazione mai semplice – è essenziale che ogni autore non imiti l’altro ma che in una sorta di continuum, seguendo il relativo tema rimanga fedele al proprio modo di fare poesia. Se no, dove sarebbe l’innovazione? Solo qualcosa di simile a una poesia a quattro mani e nulla più.1

Emanuele Marcuccio

Uscito per i tipi di TraccePerLaMeta Edizioni «Dipthycha 4. Corrispondenze sonore, emozionali, empatiche… si intessono su quel foglio di vetro impazzito…»2, quarto volume della non solita serie antologica su idea e cura editoriale del poeta e aforista Emanuele Marcuccio, ivi presente con trentuno liriche, anche su proposta di alcuni degli autori partecipanti, più un brano dal suo dramma epico in versi liberi di ambientazione islandese Ingólf Arnarson (2017). Nel volume figurano le poesie di ventidue autori per un totale di 145 titoli. Impreziosiscono l’opera una prefazione della poetessa Michela Zanarella, una postfazione dell’esimio maestro Antonio Spagnuolo, poeta e critico letterario e nove saggi brevi della poetessa e critico letterario Lucia Bonanni introduttivi ad altrettanti dittici poetici a due voci3 con autore classico, la quale ha anche proposto il dittico a due voci con il brano dal Ingólf Arnarson di Marcuccio. Si potrà leggere anche un decimo saggio breve scritto dal poeta e critico letterario Lorenzo Spurio a un dittico a due voci con la grande poetessa di Pasturo Antonia Pozzi.

Scrive Marcuccio nella nota di introduzione: «Dopo più di un lustro dalla pubblicazione di Dipthycha 3[4] (ritardo causato anche dalla pandemia del Covid-19), il grande progetto poetico “Dipthycha” ideato e avviato nel 2013, giunge al suo quarto volume [e] “Dipthycha” è anche il titolo del progetto, che ho ricavato dall’originale termine latino diptycha (–orum), con contaminazione in chiave moderna e riadattamento del dittico – la tavoletta cerata in uso presso gli antichi Romani per scrivervi con lo stilo – in chiave poetica. Infatti, nel libro, in ogni volume del progetto, la prima poesia di un dittico (o il suo inizio) va posta sempre nella pagina di sinistra, appunto per realizzare una rivisitazione poetica del dittico antico.5  […] Come naturale evoluzione del dittico poetico a due voci, nell’agosto 2016 nasceva il trittico poetico a tre voci, anche su suggerimento degli scrittori Lorenzo Spurio e Luigi Pio Carmina. Tuttavia, in futuro non è mia intenzione individuare, proporre polittici “a più voci”, in quanto, con la triade (tesi-antitesi-sintesi) si realizza la perfetta ‘trittica’ corrispondenza, non è necessario andare oltre, si creerebbe solo una inutile dispersione del flusso poetico. Come per il dittico a due voci, anche per il trittico a tre voci, la prima poesia nel libro (o il suo inizio) va posta nella pagina di sinistra, questa volta per realizzare una rivisitazione poetica del trittico artistico».

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