a Gianni Rodari
Dalla pagina di un tomo
la parola intorpidita
“ma che fine ha fatto l’uomo?”
dice e fugge inorridita.
E girando per le strade
tra i rumori di città
vede che la gente cade
mentre segue nullità.
Gli occhi fissi su un oggetto
che non assomiglia a un libro,
la parola con sospetto:
“mi dispiace ma non vibro!”
Se la mente è sempre stracca
di recarsi in libreria
perché gli occhi più non stacca
dalla sua diavoleria.
“Sono stanca d’aspettare
tra le pagine ingiallite
quindi muoviti a sfogliare
saggi, rime e storie ardite!”
Il tuo tempo è limitato
e la morte non attende,
prendi in mano un rilegato
che il cervello non s’offende.
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(immagine di Pawel Kuczynski)